Il 29 novembre 2015 Papa Francesco ha inaugurato il Giubileo Straordinario, detto della Misericordia, aprendo la Porta Santa nella cattedrale di Bangui (Repubblica Centroafricana). Un gesto significativo da parte del Papa che ha sempre sottolineato la vocazione internazionale della Chiesa Cattolica a fianco di popolazioni spesso vittime di guerre e povertà.
Quell’anno la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, una ricorrenza inaugurata da Benedetto XV nel 1914, coincise con il Giubileo dei migranti. Piazza San Pietro pullulava di bandiere di ogni paese. In alcune clip documentate in attesta dell’Angelus alcuni gruppi intonavano canti del periodo natalizio, i giovani dell’allora attivo CARA - Centro d’Accoglienza per Richiedenti Asilo di Castelnuovo di Porto (chiuso nel 2018 in applicazione del dl 113/2018, cd. decreto Salvini) eseguivano rap sulla loro situazione, la comunità ucraina già fortemente toccata dalla iniziale guerra stendeva un grande drappo con i colori nazionali.
Durante la messa nella Basilica i cori delle varie comunità si sono succeduti nell’animazione musicale liturgica, secondo una tradizione inaugurata nella Festa dei popoli: dopo la collettiva Popoli tutti acclamate, il video mostra i Maroniti Libanesi per il Salmo, i Congolesi per l’Offertorio, gli Indiani malabaresi per il Santus, gli Ucraini durante la Comunione con uno dei loro canti natalizi più cari, Nova radist stala.
Negli anni successivi alcuni membri del gruppo di ricerca hanno seguito l’annuale Festa dei Migranti e dei Rifugiati. La Liturgia officiata da Papa Francesco nel 2019 si è conclusa con l’inaugurazione del monumento Angels Unwares, di Timothy Schmalz. Durante la celebrazione in piazza San Pietro non c’erano bandiere nazionali e il coro era misto, in ottemperanza alla politica del Vaticano di non creare separazioni tra le comunità.
Cantori di varie nazioni hanno eseguito un repertorio misto incluso il gioioso Mulaba, canto che i congolesi accompagnano generalmente con un movimento in alto delle braccia.
Il 4 ottobre 2025, anno giubilare, sarà Papa Leone XIV a festeggiare il Giubileo dei migranti, in un contesto globale che, anche rispetto al tema delle migrazioni, è ben diverso rispetto a quello che emergeva nella documentazione degli anni Dieci.
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